Poche parole sulla similitudine.

Il bello della figura retorica

Tra le figure retoriche, la similitudine è una delle più usate in narrativa.

Se usato bene, il linguaggio figurato rende il testo più vivo, più piacevole ed efficace, perché può presentare qualcosa di usuale in modo diverso, nuovo, capace quindi di interessare di più il lettore.

Per la definizione s-s-si-entifica (come direbbe Vittorio Gassman nei Soliti ignoti) vi rimando ai manuali seri. Qui, per darne una idea, dirò che la similitudine associa a un oggetto un altro oggetto con cui ha delle affinità di un qualche tipo. Le caratteristiche del secondo oggetto si trasferiscono quindi al primo, aiutando a interpretarlo. Si differenzia dalla metafora perché è introdotta da “come”, o altre espressioni di paragone.

Una similitudine efficace dovrebbe essere nuova, non banale, associando termini non paragonabili in modo scontato (nero come l’inchiostro, freddo come il ghiaccio, furbo come una volpe, tenero come un cucciolo…). Del resto non dovrebbe neppure essere troppo stramba, e converrebbe attingesse all’ambito lessicale dell’argomento o del mondo che si sta rappresentando.

Qualche similitudine

Riporto ora qualche esempio tratto dagli ultimi due libri che ho letto, di Amy Hempel (Ragioni per vivere – Tutti i racconti) e J.D. Salinger (Alzate l’architrave, carpentieri). Non pretendono di essere i migliori esempi che si possono trovare in letteratura, sono molto casuali, dipendendo soltanto dal momento in cui li ho incontrati.

Poi si trascinò in camera da letto come un puzzle completato. (Ragioni per vivere, SEM, Questa sera è un favore a Holly, pag. 14)

Aprono il coperchio del portacipria come la valva di un mollusco; […] (Idem, Nel cimitero dov’è sepolto Al Jolson, pag. 36) [Siccome l’autrice sta parlando di ragazze in spiaggia, la similitudine ha più senso che non se se stesse parlando di anziane in montagna]

Poi il pensiero mi colpì come una bara aperta. (Idem, pag. 37)

Il ticchettio dei ferri era ritmato come il gocciolio dell’acqua. (Idem, Avv, pass ins, aum, cont, rip, pag. 42)

Credi di essere al sicuro, pensò il padre, ma è come credere di essere invisibile perché hai chiuso gli occhi. (Idem, Oggi sarà una giornata tranquilla, pag. 87)

[…] alla mia nascita mia madre mi indossò come una pelliccia. (Idem, La pietra Tom fra le anguille, pag. 173)

Il sole di giugno era così caldo ed abbagliante, violento come un flash a lampade multiple, che l’immagine della sposa, mentre scendeva i gradini di pietra scortata come un’invalida, tendeva ad apparire sfocata proprio quando avrebbe dovuto essere più nitida. (Alzate l’architrave, carpentieri, pag. 13, Einaudi ET Scrittori)

Irradiava un alone di valori atletici, come se un anno o due prima si fosse diplomata in educazione fisica al college. Aveva in grembo un bouquet di gardenie e le sorreggeva come se fossero un pallone sgonfio. (Idem, pag. 15)

[…] la cui impazienza cresceva visibilmente, come un mare in burrasca. (Idem, pag. 39)

Tutti i portacenere visibili parevano fiori appena sbocciati, tanto erano pieni di Kleenex e di mozziconi imbrattati di rossetto. (Idem, pag. 44)

Beh, non male direi, per essere esempi a caso, che ne dici?

Zio Wiggily

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.